Anche in Italia Settentrionale vi sono diverse varietà di oliva utilizzate per la produzione di olio evo.
Quali sono le principali varietà di oliva in Italia Settentrionale? E quali caratteristiche hanno gli oli evo, gli oli extravergine di oliva, prodotti?
Varietà di oliva in Italia Settentrionale: Bianchera
Fra le varietà di oliva in Italia Settentrionale vi è la Bianchera.
La varietà di oliva Bianchera è una varietà autoctona che costituisce circa il 70% del patrimonio olivicolo della provincia di Trieste, e che è diffusa anche nelle zone del Collio e dei Colli del Friuli.
La pianta che produce la varietà Bianchera è vigorosa e assurgente, con chioma di media densità.
Sopporta bene i venti marini e il freddo.
L’olio evo che si ottiene dalla varietà Bianchera è fruttato intenso e ricco di polifenoli.
Varietà di oliva Casaliva
La varietà di oliva Casaliva è una varietà diffusa nel Nord Italia, lungo il bacino del Lago di Garda.
È una pianta di grandi dimensioni, che può raggiungere altezze superiori ai 15 metri.
Il contenuto di acido oleico nell’olio extravergine è elevato, quello di polifenoli medio.
La Casaliva costituisce, insieme ad altre, la base varietale per le DOP Garda e Laghi lombardi.
Il risultato è un olio evo leggero e profumato, fruttato armonico con note di amaro e piccante.
Varietà di oliva Razzola
Un’altra varietà di oliva in Italia Settentrionale è la Razzola.
La varietà di oliva Razzola è diffusa in Liguria e soprattutto in provincia di La Spezia. Le piante sono di medio-grandi dimensioni, con chioma semi-pendula e folta. Rispetto alla Taggiasca, la forma del frutto è più grosso e allungato.
La Razzola ha una maturazione tardiva. La resa di olio è molto elevata: circa il 24%.
Produce olio evo mediamente fruttato, con un livello medio-leggero di amaro e piccante, un sentore prevalente di mandorla fresca e leggere sensazioni di erba, foglia e carciofo.
Varietà di oliva Taggiasca
Una varietà di oliva in Italia Settentrionale particolarmente nota è la Taggiasca.
La varietà di oliva Taggiasca è una varietà diffusa in Liguria, soprattutto in provincia di Imperia, dove rappresenta oltre il 90% del patrimonio olivicolo.
Il nome Taggiasca o Tagliasca molto probabilmente deriva dal nome della località omonima (oggi Taggia, in provincia di Imperia) dove sorgeva l’abbazia benedettina di Santa Maria del Canneto. Secondo alcuni studiosi la Taggiasca è un clone della cultivar Frantoio. Alcuni studi condotti su base molecolare hanno dimostrato la stretta vicinanza genetica tra i genotipi Taggiasca, Frantoio e Lavagnina.
I frutti sono utilizzati soprattutto per la produzione di oli, ma anche come olive da mensa in salamoia.
La produttività (resa in olio) è elevata: 22-25%.
L’olio evo di Taggiasca è caratterizzato da un livello medio di fruttato con una decisa sensazione di dolce, con un livello medio-leggero di amaro e piccante, sentori di di mandorla fresca e leggere sensazioni di erba/foglia e carciofo.