Il metodo Charmat e il metodo Classico sono i più diffusi e utilizzati per la produzione dei vini spumanti. Le differenze tra il metodo Charmat e il metodo Classico danno caratteristiche diverse ai vini prodotti.
In questo articolo scoprirete:
- cosa sono il metodo Charmat e il metodo Classico
- le differenze tra il metodo Charmat e il metodo Classico (o Champenoise)
- le diverse caratteristiche degli spumanti prodotti con questi metodi
- che il Prosecco è prodotto con il metodo Charmat e il Franciacorta con il metodo classico
- l’inventore del metodo Charmat
Tempo di lettura 6 minuti. Se ci mettete di più avete 8 anni oppure dovete farvi vedere dall’oculista!
Le differenze tra il metodo Charmat e il metodo Classico
Il metodo Charmat e il metodo Classico (o champenoise) sono due differenti metodi di produzione degli spumanti. In pratica sono i due metodi più utilizzati di lavorazione delle uve che danno al vino le bollicine (ok, lo sapevate già ma non si sa mai!). Sono quindi processi di produzione di alcuni dei vini italiani più famosi e diffusi sulle tavole di tutto il mondo come il prosecco e il franciacorta. Le differenze tra il metodo Charmat e Classico sono importanti perché danno caratteristiche diverse agli spumanti realizzati in termini di struttura, profumi e perlage. In questo articolo vi raccontiamo le loro caratteristiche e differenze principali perché pensiamo che scegliere il nostro spumante sapendo di cosa stiamo parlando è molto meglio!
Metodo Charmat: cos’è e come funziona
Lo Charmat, anche conosciuto come metodo Martinotti (successivamente vedremo il motivo) ha tre parole chiave che lo descrivono (e costituiscono anche le principali differenze tra il metodo Charmat e il metodo Classico):
- semplice
- veloce
- fruttato
Già con queste tre parole potete fare i fighi con gli amici e i parenti, ma approfondiamo un pò di più per non rimanere nelle tenebre dell’ignoranza totale.
Il metodo Charmat prevede, dopo la prima fase di fermentazione tipica della vinificazione, una seconda fermentazione in autoclave pressurizzati (grandi contenitori d’acciaio pressurizzati a temperatura costante) per una durata variabile da 30 giorni a 6 mesi. Durante questo periodo al vino vengono aggiunti zuccheri e lieviti, quest’ultimi “lavorano” gli zuccheri trasformandoli in alcool e anidride carbonica producendo così le caratteristiche bollicine.
Da 30 giorni a 6 mesi è un tempo di fermentazione rapido e questo metodo si è diffuso con grande successo nella produzione dello spumante.
Metodo Charmat caratteristiche
Il metodo Charmat ha avuto grandissimo successo per la sua velocità ma anche perché la produzione in autoclave si è dimostrata particolarmente adatta ai vitigni più aromatici. Una delle differenze tra il metodo Charmat e il metodo Classico infatti è che il tempo più lungo di fermentazione con i lieviti di quest’ultimo nuocerebbe ai profumi dei vitigni più aromatici. Il metodo Charmat produce quindi vini amabili, fruttati, non molto strutturati, dal colore paglierino adatti ad essere bevuti in particolare al momento dell’aperitivo.
Metodo Charmat: Prosecco e gli altri vini
Questo processo produttivo è particolarmente adatto al vitigno Glera, da cui si produce il prosecco. Il metodo Charmat è quindi il metodo di produzione del Prosecco. Ci sono altri vini di grande diffusione prodotti con il metodo Charmat tra cui ricordiamo lo spumante Asti e il Lambrusco.
La relativa semplicità produttiva, l’uso diffuso e la popolarità dei vini prodotti non deve far passare in secondo piano il fatto che con il metodo Charmat si producono vini di grande qualità. Noi consigliamo un Prosecco di qualità, biologico, realizzato con uve allevate con sistema guyot e vendemmiate a mano: Prosecco Tasi. “Tasi” è un espressione in dialetto veneto che significa “Taci, stai zitto” Un invito a godere del buon vino senza farsi troppi problemi e porre inutili questioni!
Metodo charmat lungo
Per legge la fermentazione non può durare meno di 30 giorni e per caratteristiche produttive normalmente non supera i 6 mesi. Nel secondo caso il metodo Charmat viene definito lungo (anche se rispetto al metodo classico rimane breve, non fate confusione!)
Inventore del metodo Charmat anche detto metodo Martinotti
Il metodo Charmat è anche conosciuto come metodo Martinotti.
L’inventore del metodo Charmat infatti è il signor Federico Martinotti, direttore dell’Istituto Sperimentale di Enologia di Asti che nel 1895 inventò la rifermentazione controllata in grandi recipienti. Alcuni anni più tardi, nel 1910, il francese Eugène Charmat brevettò le attrezzature (le prime grandi autoclavi). Non è dato sapere se i due si sfidarono a duello per risolvere la questione, in ogni caso, da allora, condividono nome e paternità di questo processo produttivo del vino spumante. Il metodo Charmat-Martinotti è conosciuto anche come Metodo Italiano per la sua grande diffusione nel nostro paese e a conferma delle ragioni del buon Martinotti…
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Metodo Classico o Champenoise: cos’è e come funziona
Anche per il metodo Classico possiamo individuare alcune parole da memorizzare che ci aiuteranno sempre a coglierne le caratteristiche principali:
- bottiglie
- lungo
- vini strutturati
- Francia
Il metodo classico o champenoise si differenzia dal metodo Charmat infatti perché la seconda fermentazione è effettuata direttamente in bottiglia (e non in autoclave) con l’aggiunta di lieviti e zuccheri. Il vino riposa mediamente dai 18 ai 30 mesi, un periodo quindi molto più lungo rispetto allo Charmat-Martinotti. Successivamente si passa alla fase del remuage quando le bottiglie vengono inclinate progressivamente di ⅛ per portare il residuo verso il collo della bottiglia. L’ultima fase prevede il congelamento del collo della bottiglia con appositi macchinari e la sua apertura per espellere il residuo, la sboccatura. Infine la quantità di vino fuoriuscita viene rabboccata con una miscela di zuccheri e vino e si procede con il tappaggio definitivo.
Origini del metodo Classico
Differentemente dal metodo Charmat, non ci sono dispute sulle origini del metodo Classico che è francese al 100%. È diffuso nella regione dello Champagne fin dalla fine del ‘600.
Metodo Classico e Metodo Charmat: le differenze di caratteristiche degli spumanti
Gli spumanti ottenuti con il metodo Classico hanno caratteristiche diverse rispetto a quelle del metodo Charmat. La lavorazione più lenta produce vini strutturati, un perlage fine e persistente, eleganza, fragranze floreali e di lieviti al profumo.
Metodo Classico: Champagne, Franciacorta e gli altri vini
Per essere prodotti con il metodo classico i vitigni devono avere caratteristiche di freschezza (acidità) e struttura in grado di reggere le lunghe permanenze con i lieviti e risultare poi arricchiti. Alcuni dei vitigni più famosi sono il pinot nero, pinot bianco e lo chardonnay. Il metodo classico è conosciuto e utilizzato per creare due spumanti famosi in tutto il mondo: lo Champagne (l’unico per il quale in Europa è possibile utilizzare la definizione di metodo Champenoise, per gli altri è obbligatorio utilizzare la definizione metodo classico) e il Franciacorta. Altri spumanti realizzati con questo metodo sono gli spumanti dell’oltrepò pavese DOCG e il Trento DOC.
Concludiamo questo breve viaggio nel mondo della produzione degli spumanti, non bevete troppo ma bevete bene! Se siete interessati al mondo del prosecco vi invitiamo alla lettura del nostro articolo Prosecco Millesimato, Cuvée o Superiore di Cartizze? La guida al mondo del Prosecco!
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Alcune fonti consultate: